See What Our Patients Say’s About Us
Testimonials and patient stories!
Francesca e Paolo
Ciao a tutti,
Siamo Stefano e Francesca, da Prato. Abbiamo piacere di condividere con voi la nostra testimonianza in quanto ci siamo ritrovati “assaliti” dallo tsunami chiamato Citomegalovirus e ne siamo rimasti totalmente spiazzati quando ce lo hanno comunicato, essendo un virus a noi sconosciuto (fino a quel momento!).
Tutto ha inizio a maggio 2022 quando scopriamo che Francesca, di 29 settimane, ha contratto il Citomegalovirus. La ginecologa, sapendo che la nostra prima figlia ha due anni e mezzo e frequenta il nido, ha richiesto tale analisi nel primo trimestre e poi successivamente nel secondo, in quanto è molto probabile la trasmissione del virus quando si hanno bimbi piccoli.
Dai risultati delle analisi del 16 aprile (24° settimana) si evidenzia un valore leggermente superiore degli anticorpi; perciò, vengono ripetute il 6 maggio e risultano nettamente positivi. Presi dalla preoccupazione iniziamo a documentarci, a chiedere informazioni su tale virus e i suoi possibili effetti. Scopriamo che la Toscana da questo punto di vista è piuttosto indietro, non c’è molta attenzione e capiamo che trovare il medico esperto in materia è una rarità.
Dopo varie ricerche arriviamo finalmente al un sito Anticito Onlus in cui leggiamo le varie testimonianze che sono utilissime! Anche se purtroppo, alcune risalgono a molti anni fa ed i medici citati sono cambiati, alcune strutture ospedaliere non esistono più. Ad ogni modo non ci abbattiamo e ci mettiamo in contatto con il Professore citato più volte e riconosciuto come esperto di tale patologia: il Dott. Nigro. Lo contattiamo il giovedì 12 maggio ed il venerdì mattina facciamo una video call di un’ora in cui ci spiega dettagliatamente i risvolti del virus. Il professore si è rivelato fin da subito molto disponibile e gentile. È finalmente il primo dottore che incontriamo che ci dà informazioni chiare e dimostra di aver studiato, analizzato e lavorato per una vita su casi di Citomegalovirus.
Secondo i suoi calcoli il virus è stato contratto da Francesca nella 22a settimana di gravidanza, cioè nel secondo trimestre, ed i rischi dovrebbero ridursi notevolmente. Tuttavia, i rischi di problemi all’udito e vista e di sviluppo psicomotorio potrebbero comunque incombere qualora il bimbo venga contagiato. Pertanto, ci suggerisce di fare una somministrazione di immunoglobuline, che secondo lui, a questo stato della gravidanza è sufficiente e potrebbe sia ridurre il rischio di contagio, che diminuire o anche annullare le conseguenze sul bambino.
Nel frattempo, ci confrontiamo anche con l’ospedale di Prato, che segue Francesca e conosce bene il caso: incontriamo un’equipe di medici, compreso il primario di Ginecologia e Ostetricia (proveniente dal Gemelli di Roma). Ci comunicano che non è possibile somministrare l’antivirale (in quanto Francesca non rientra tra i casi a rischio previsti dal protocollo ministeriale) e ci informano che non è possibile somministrare le immunoglobuline in quanto non ci sono prove scientifiche che certifichino il buon esito della terapia e quindi nessun ospedale pubblico fa più questa terapia in Italia. Tuttavia, all’ospedale ci prescrivono: ecografia di secondo livello ogni due settimane, una risonanza magnetica fetale e ci consigliano di fare una visita anche con il Dott. De Santis al Gemelli di Roma.
Parallelamente la ginecologa invece ci raccomanda di fare una visita con il Dott. Trotta, responsabile malattie infettive di Careggi.
Entriamo in un vortice di opinioni, giudizi, teorie, filosofie di ogni singolo medico.
Non abbiamo però molto tempo da perdere, ogni giorno che passa può aumentare il rischio che il virus contagi il feto.
La soluzione proposta a livello di organizzazione pubblica è “non fare niente”, se non i controlli detti sopra. Rimane una percentuale di rischio che il virus passi e rimane un’altra percentuale di rischio che abbia conseguenze sul feto.
Non ci stiamo. E rispondiamo “nervosamente” a tutti che questa situazione va vissuta in prima persona per poter capire ciò che stiamo passando: sorgono scontri e discussioni con genitori, fratelli, amici, chi a favore chi contro il tentativo di somministrare immunoglobuline.
Ci facciamo coraggio e decidiamo che se c’è anche un solo vano tentativo da provare per preservare nostro figlio, seppur molto oneroso, lo dobbiamo fare. Il venerdì 20 maggio concordiamo con il Prof. Nigro di procedere ed il lunedì 23 maggio siamo a Roma per effettuare la somministrazione privatamente, presso la Clinica Villa Mafalda dove il professore opera. Francesca si fa una bella carica di immunoglobuline e il day hospital passa piacevolmente in compagnia del Professore che supervisiona per l’intera durata della somministrazione.
Preghiamo e speriamo nel meglio, in attesa della nascita. Nel frattempo, Francesca effettua altre analisi e si vede che alcuni valori del virus sono diminuiti e l’ecografia di secondo livello e la risonanza magnetica non evidenziano segni.
Il 1 agosto 2022 nasce Gherardo con parto spontaneo, naturale (no induzione, no epidurale) e gli vengono immediatamente presi i campioni di urine, sangue e saliva.
Attendiamo i risultati e finalmente dopo tre giorni scopriamo che Gherardo è negativo! Non ha contratto il virus!
La nostra gioia è immensa.
Oggi inizia la nostra nuova vita in quattro, felici e con tanto amore per Gherardo e la sorella maggiore Clotilde.
Non possiamo che ringraziare infinitamente il prof. Nigro per la sua professionalità e lungimiranza.
Questo virus è malefico, auspichiamo che a livello mondiale venga posta maggiore attenzione e soprattutto comunicazione preventiva, in particolare modo per tutte quelle coppie che già hanno figli e che sono maggiormente esposte a questa problematica.
Nel nostro piccolo, d’ora in avanti, daremo il nostro contributo e supporto a tutte le coppie che ci chiederanno un consiglio.
Nella speranza, viva, che questo, e tanti altri virus, vengano pian piano debellati.
Stefano e Francesca
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